La stipsi
Con il termine “stipsi” si indica una difficoltà nell’espletamento della funzione intestinale. È una problematica molto frequente che si è visto interessare in maggior percentuale donne e anziani.
La stipsi può essere:
- transitoria come durante la gravidanza, nei cambi di luogo ed abitudini alimentari (ad esempio in viaggio), in persone sedentarie che mangiano in modo non corretto e si idratano in maniera non sufficiente, nel periodo che segue interventi chirurgici
- cronica che può essere causata da vere e proprie disfunzioni motorie intestinali oppure da alcune patologie.
Anche alcuni farmaci possono rallentare il transito delle feci lungo l’intestino.
Si parla di stitichezza quando si verificano i seguenti casi:
- meno di 2 o 3 evacuazioni settimanali
- difficoltá e sforzo ad evacuare
- presenza di feci dure caprine
- sensazione di blocco o ostruzione
- necessità di aiuto manuale
In assenza di patologie particolari che coinvolgono l’intestino, possono predisporre e aumentare il rischio di stitichezza una dieta scorretta e povera di fibre (frutta, verdure e cereali), una insufficiente idratazione, l’inattività fisica, una disbiosi a livello intestinale e situazioni di stress.
In questi casi molto spesso, quindi, si tratta di educare il nostro intestino alla regolarità. Mantenere un sano stile di vita e una alimentazione equilibrata è il primo step per regolarizzare il nostro intestino
✅ Dieta con adeguato apporto di fibre (frutta, verdure, cereali integrali) e povera di grassi e di zuccheri. Tra la frutta preferire kiwi, pere, prugne. Fondamentale che il piano alimentare, soprattutto in presenza di patologie, vada valutato dal proprio medico o nutrizionista.
✅ Adeguata idratazione
✅ Mangiare ad orari regolari, senza saltare i pasti e masticando lentamente
✅ Esercizio fisico (come camminare, andare in bicicletta o nuotare)
✅ Dedicare il giusto tempo per le proprie funzioniIn presenza di stipsi cronica chiedere sempre il parere del medico
Per informazioni:
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