• prevenzione del melanoma

Prevenzione del melanoma

• CONSULTO MEDICO DI UNO SPECIALISTA DERMATOLOGO

• ESAME IN EPILUMINESCIENZA

 POLIAMBULATORIO MUNARI in via A. Costa 19/b

Prenota il tuo appuntamento contatta il numero +39 041 822 1044 o recati in farmacia in via Cappuccina 29.

GIORNATA DI PREVENZIONE DEL MELANOMA, UN TUMORE CUTANEO TRA I PIÙ PERICOLOSI

Controlla i tuoi nei in modo rapido e sicuro

Senza lunghe attese ospedaliere

Il melanoma cutaneo costituisce il 9% e il 7% dei tumori giovanili rispettivamente di uomini e donne.

Questo deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti ovvero una componente dell’epidermide che produce la melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari.

In situazioni normali, i melanociti possono agglomerarsi formando punti scuri e visibili sulla superficie della pelle: i nei.

La diagnosi precoce del melanoma è fondamentale per curare il tumore prima che sia pericoloso.

Per questo motivo potrete sottoporvi al controllo dei nei presso il Poliambulatorio Munari, con un esame in epiluminescenza per fornirvi degli esiti più accurati e veritieri.

Le visite verranno effettuate dalle 9 alle 18. Ogni visita avrà la durata di circa 30 minuti.

Il costo della visita è di 80€.

Per prendere un appuntamento contatta il numero +39 041 822 1044 o recati in farmacia in via Cappuccina 29.

La visita verrà effettuata presso il Poliambulatorio Munari di via Costa 19/B

In questa giornata potrai anche effettuare una visita dermatologica generale per tutte le altre problematiche della pelle

Che cos’è la visita dermatologica?

La visita dermatologica è un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere dermatologico. Oltre ai soggetti con malattie a carico della cute già note, che d’accordo con lo specialista si sottoporranno a periodici controlli, si può fare una visita per accertare la natura di sintomi come anomalie riscontrate a livello di un neo; presenza di eruzioni cutanee di vario tipo; presenza di pomfi e/o angioedemi accompagnati o meno da dolore; prurito persistente; cambiamento del colore e della consistenza della pelle.

A cosa serve la visita dermatologica?

La visita dermatologica è utile per diagnosticare e trattare le patologie cutanee (dermatite, eczema, orticaria, eritema, acne, psoriasi, vitiligine, disturbi degli annessi cutanei) o per monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia cutanea già diagnosticata.

Come si svolge la visita dermatologica?

Nella prima parte della visita il dermatologo eseguirà l’anamnesi del paziente, raccogliendo quindi tutte le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita del paziente (alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie dermatologiche, eventuale assunzione di farmaci) e la patologia (comparsa e durata della manifestazione, caratteristiche dei sintomi).
Nella seconda parte della visita il medico specialista passerà a esaminare le manifestazioni cutanee che hanno spinto il paziente a sottoporsi alla visita.

In caso di dubbio nel formulare la diagnosi il dermatologo potrà richiedere la sottoposizione del paziente a esami strumentali – come test allergologici, tampone cutaneo e biopsia cutanea – e/o del sangue.

La mappatura dei nei

è una valutazione dermatologica che consente il controllo costante delle lesioni pigmentate presenti su tutto il corpo del paziente. Quest’indagine prevede l’ispezione dell’intera superficie cutanea alla ricerca dei nei, tenendo monitorate nel tempo le eventuali macchie che mostrano caratteristiche atipiche.
La mappatura dei nei viene eseguita con l’ausilio di strumenti ottici di precisione, non invasivi, che analizzano non solo la struttura morfologica esterna delle lesioni, ma anche le caratteristiche degli strati posti subito al di sotto del derma superficiale.
Con questa valutazione, il dermatologo ha l’opportunità di visualizzare ed archiviare su un computer le foto delle macchie pigmentate sospette, per poterle confrontare con le immagini registrate nei mesi o negli anni successivi e individuare eventuali segni di alterazione. Per questi motivi, la mappatura dei nei rappresenta un esame diagnostico importante per individuare precocemente la presenza di un tumore della pelle e migliorarne in modo significativo le probabilità di cura.

Cos’è un neo (o nevo)?

I nei (o nevi) sono macchie pigmentate causate da un processo proliferativo caratterizzato dall’accumulo di melanociti (cellule che producono melanina, pigmento responsabile del colore della pelle e dell’abbronzatura).
Queste lesioni cutanee possono destare sospetti quando presentano una struttura “atipica”, sia ad occhio nudo che in seguito all’esame dermatoscopico.

Cos’è la mappatura dei nei?

Il termine “mappatura” è inteso come un programma di controllo della pelle, attuato al fine di rilevare periodicamente le lesioni presenti sulla superficie cutanea del paziente; nei controlli successivi, il confronto con gli esiti delle visite precedenti permette di verificare se le lesioni cutanee hanno subìto un cambiamento di forma e colore. La mappatura dei nei si avvale di tecnologie non invasive e indolori, come l’esame dermatoscopico manuale o la videodermatoscopia digitale.

  • L’esame dermatoscopico è una metodica che permette di esaminare la superficie cutanea grazie a un forte ingrandimento, in grado di aumentare la capacità di diagnosi del dermatologo. Quest’indagine consente anche la visione delle strutture poste subito al di sotto dell’epidermide superficiale (strato intermedio tra epidermide e derma profondo), altrimenti non visibili ad occhio nudo. L’osservazione di tali elementi è rilevante per il medico specialista, il quale può valutare le caratteristiche e l’organizzazione tipica di ogni lesione cutanea. Le informazioni relative ai nei vengono quindi catalogate e immagazzinate con opportuni sistemi computerizzati, per permettere il controllo ed il confronto delle neoformazioni sospette nel tempo.
  • La videodermatoscopia prevede l’utilizzo di una telecamera a fibre ottiche, collegata a un computer che trasmette immagini di altissima qualità e permette di salvare, con opportuni sistemi computerizzati, le fotografie delle lesioni. Grazie a questa metodica, il dermatologo può esaminare con estrema cura il reticolo pigmentario, la distribuzione della melanina e la vascolarizzazione della macchia, migliorando la capacità di individuare le lesioni sospette, che andranno sottoposte, poi, ad esame istologico.
    Visita Cardiologica

La principale fonte di rischio è l’eccessiva esposizione alla luce ultravioletta che giunge a noi come raggi UVA e UVB trasportati dai raggi del sole. Stare per lunghi periodi sotto al sole può essere pericoloso perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e trasformarle in tumorali.

Il rischio è significativo anche con l’utilizzo di lampade e lettini solari perché emettono anch’essi raggi ultravioletti.

Ulteriori fonti di rischio sono legate all’insufficienza del sistema immunitario e ad alcune malattie ereditarie. Anche le persone con molte lentiggini e nei sono a rischio e lo stesso vale per quelle con occhi, capelli e pelle chiara e anche chi ha un parente stretto che è stato colpito da questo tumore o che hanno avuto un precedente melanoma cutaneo

I principali sintomi sono il cambiamento di un neo già esistente o la nascita di uno nuovo. Un neo va sottoposto al controllo di un medico in particolare se il neo sanguina, prude o se è circondato da un nodulo o da rossore.

Per diagnosticare precocemente un eventuale melanoma è fondamentale che venga effettuata anche un auto-esame periodica della pelle oltre che quello del medico. L’auto-esame permette molto spesso di identificare eventuali cambiamenti e nascite di nei permettendo di rivolgersi per tempo ad un dermatologo.

Durante una visita l’esame visivo della pelle diventa più preciso grazie all’uso dell’epiluminescenza, una tecnica che permette di ingrandire e illuminare la pelle. Per avere la certezza del melanoma cutaneo è però necessario sottoporsi ad una biopsia, ovvero l’estrazione di un campione di tessuto da analizzare al microscopio.

Solitamente la prima scelta è quella di rimuovere chirurgicamente la malattia allo stadio iniziale. Lo stadio del melanoma determina la tipologia dell’intervento a cui sottoporsi.

A seguito dell’esportazione si analizzano anche parti di tessuto circostante al melanoma per verificare che non sia diffuso ulteriormente e, nell’eventualità, si precede con un altro intervento.

Per quanto riguarda la parte clinica il trattamento dipende dalla situazione nella sua interezza, dalla malattia, dalla necessità di una rapida risposta, dalla possibilità di avere risposte durevoli, da eventuali altre patologie concomitanti e ovviamente dalle preferenze del paziente.

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